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Per non finire seppelliti sotto le macerie del progetto capitalistico di decrescita-sviluppo-progresso è possibile seguire le vie di fuga tracciate da gruppi e movimenti di donne e uomini che in ogni parte del mondo sperimentano forme di vita sociale alternative. Economie solidali e cooperanti, relazioni di auto-mutuo-aiuto, scambi non mercantili, lotta allo spreco e al consumo del suolo, ritorno alla terra, all'autoproduzione, all'autogestione dei beni comunitari. Insomma, una colossale riconversione degli apparati produttivi e di consumo, una rifinalizzazione della ricerca scientifica e delle tecnologie per aumentare le capacità di rigenerazione dei cicli vitali ecosistemici. Una rivoluzione delle teorie e delle politiche economiche volte a limitare il lavoro coartato e a distribuirlo equamente.